Wednesday, September 19, 2012
VIA DELLA COSCIENZA VERSO DIO SECONDO IL BEATO JOHN HENRY NEWMAN
Un genio religioso paragonabile al «personalismo» agostiniano
di Robert Cheaib
ROMA, mercoledì, 19 settembre 2012 (ZENIT.org).- Quindici anni fa l’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Joseph card. Ratzinger, ha considerato Newman come uno dei massimi personalisti del cristianesimo. Il cardinale teologo vedeva in lui un calibro di attenzione e di auscultazione del soggetto umano che non è stato così presente nella storia del pensiero cristiano dai tempi di Agostino d’Ippona.
Due anni fa, il 19 settembre 2010, lo stesso Ratzinger, ormai Papa Benedetto XVI, ha voluto officiare personalmente la beatificazione di John Henry Newman. Il desiderio del Papa di volere presiedere una celebrazione che egli stesso ha voluto che fosse delegata alle gerarchie delle chiese locali mostra non solo l’affetto personale che il Pontefice nutre verso la figura di Newman, ma evidenzia l’importanza e l’attualità di questa figura per tutta la Chiesa.
John Henry Newman ha dato un contributo prezioso e profetico alla fede cristiana e alla teologia in vari ambiti. Non a caso il Papa Paolo VI ha definito nel 1975 la seconda metà del XX secolo e in particolare i tempi del Concilio Vaticano II come «l’ora di Newman». Il genio religioso di Newman ha spaziato e offerto le sue acute e illuminanti intuizioni a tanti ambiti di grande attualità spirituale, teologica e sociale. Basti pensare alla sua teologia del laicato, alla teoria dello sviluppo dei dogmi, alla teologia dell’immaginazione religiosa, alla visione allargata dell’intelletto (implicit reason – explicit reasion).
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