Monday, February 14, 2011

Egli “illumina ogni uomo che viene al mondo”. Suoi sono i dettami del senso morale ed i rimproveri della coscienza; a Lui devono essere attribuite le ricche doti dell’intelletto, l’illuminazione del genio, l’immaginazione del poeta, la sagacia del politico, la sapienza (come la chiama la Scrittura) che ora innalza e decora il Tempio, ora si manifesta in proverbi e parabole. Gli antichi proverbi delle nazioni, i maestosi precetti della filosofia, le luminose massime della legge, gli oracoli della sapienza individuale, le regole tradizionali di verità, giustizia e religione, anche se miste alla corruzione e svilite dall’orgoglio del mondo testimoniano la Sua azione originale e la Sua presenza paziente. Anche dove c’è una ribellione abituale contro di Lui o una profonda e diffusa depravazione sociale la manifestazione nascosta o eroica della virtù naturale, così come l’aspirazione del cuore verso ciò che non ha, e il suo presentimento verso i veri rimedi sono da ascriversi all’Autore di ogni bene. Le aspettative o i ricordi della Sua gloria visitano la mente del saggio autosufficiente o del pagano devoto; le Sue parole sono sul muro del tempio indiano o dei portici greci. Egli si introduce, quasi concorre a suo piacimento e nella stagione da Lui scelta, nelle trame dell’incredulità, della superstizione e del falso culto ed Egli muta il carattere degli atti con la Sua azione dominatrice. Egli accondiscende, sebbene non dia loro alcuna sanzione, agli altari e ai templi dell’impostura, e sostituisce il Suo fiat alle stregonerie. Parla tra gli incantesimi di Balaam, evoca lo spirito di Samuele nella caverna della strega, profetizza del Messia per bocca della Sibilla, costringe Pitone a riconoscere i suoi ministri e battezza per mano dei miscredenti. Egli è con il drammaturgo pagano nel denunciare l’ingiustizia e la tirannia e nei suoi presagi di vendetta divina sul delitto. Anche nelle impudiche leggende della mitologia popolare Egli estende la Sua ombra, e compare confusamente nell’ode o nell’epica come nelle acque mosse o nei sogni fantasiosi. Tutto ciò che è buono, tutto ciò che è vero, tutto ciò che è bello, tutto ciò che è benefico, grande o piccolo, perfetto o frammentato, naturale o soprannaturale, morale o materiale, proviene da Lui.

(L'Idea di Università. Roma: Studium, 2005, pp. 72-73)

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