Thursday, June 3, 2010

Recensione del volume Una ragionevole fede

Dal sito dell'Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan.


Una ragionevole fede. Logos e dialogo in John Henry Newman.
Pagine 252
E. BOTTO, H. GEISSLER (a cura di)
[Vita e Pensiero]


Recensione di
Omar Ebrahime

Il volume raccoglie gli atti del Convegno Internazionale “John Henry Newman oggi: logos e dialogo” organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano il 26 e 27 marzo 2009 in memoria del celebre cardinale inglese John Henry Newman (1801-1890) di cui è attualmente in corso la causa di beatificazione. Nella dettagliata “Introduzione” all’opera (pp. 7-15) i curatori presentano la biografia e gli aspetti più attuali della personalità di Newman soffermandosi sulla sua viva inquietudine per il sapere e la ricerca della verità. Il cardinale fu infatti anzitutto un animo appassionato della verità, “dominato dalla persuasione che la verità esiste e che […] solo la verità ci fa autentici, liberi aprendoci la strada verso la realizzazione di noi stessi” (pag. IX). Da qui deriva l’interesse specialissimo per la formazione integrale dell’uomo che, una volta convertito alla fede cattolica, fu una delle costanti del suo pensiero e della sua azione pastorale. In un’epoca in cui si acuivano le schizofrenie della modernità sedotta dal progresso e dalla tecnica, egli sostenne con insistenza l’idea che le molteplici dimensioni del sapere “formano un tutt’uno e non possono essere separate, frammentate” (pag. X), pena l’impossibilità stessa di realizzare un’autentica società umana. Nell’ottica di Newman quindi, l’università, nata come culla medievale del sapere, non poteva offrire una formazione meramente specialistica o settoriale, ma aveva invece il compito di garantire una prospettiva appunto universale, secondo la sua antica vocazione, non escludendo dal confronto sereno e aperto nessuna dimensione del sapere. Neanche quella ‘scienza su Dio’ che è la teologia e che permette a tutti, credenti e non credenti, di fare un cammino insieme nella ricerca di quella verità sull’uomo e sul mondo che tutti hanno l’obbligo di cercare. Strettamente legata a questo aspetto era la sua preoccupazione per l’elevazione culturale del laicato cattolico inglese, che personalmente aveva molto a cuore. Egli stesso scrisse a tal proposito: “Voglio un laicato […] fatto di uomini che conoscono la loro religione, che possiedono la propria fede così bene che sono in grado di spiegarla, che ne conoscono la storia tanto a fondo da poterla difendere. Voglio un laicato intelligente e ben istruito…” (Ibidem).

Continua qui.

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